While my guitar gently weeps
Ovvero: de chitarra solista Cognitionis Zeri.
Da piccolo amava zampettare per casa come gli uccelli di cortile (Yardbirds). Goloso da sempre di crema, possibilmente fresca (Fresh Cream, 1966), ha una personalità brillante e divertente, da cui il soprannome
di 'rompitristezza' (Bluesbreaker). Ha imparato a suonare la chitarra dal metodo didattico di Eric Clapton, per la cui bravura nel maneggiare la sei corde nutre una passione che rasenta la cieca fede (Blind Faith).
E' lui, quando si decide di inserire un pezzo in scaletta, che spinge sempre per trasformare il gruppo in una Slowhand Tribute Band anzichè perdersi, per citare testualmente, "...in cagate tipo Vasco o i Van Halen...". E' stato costretto una volta ad ascoltare Braido che faceva blues, e ancora ne è rimasto traumatizzato; lo si può notare quando una smorfia di disprezzo si disegna sul suo volto dal baffo sempre ben curato nel pronunciare la ormai celeberrima frase "...ah ma se senti Braido che fa blues...", lasciando intendere con questo che la fine del mondo è vicina se permettono anche ai caproni delle sei corde di rovinare in cotale guisa il genere musicale re-inventato da Slowhand.
Vive e lavora nella sua amata Pontecurone, terra di zanzare-tigri-coi-denti-a-sciabola e comunisti, così comunisti che hanno quasi preso a pietrate la Passat di mio fratello in occasione del primo concerto dei CZ, in quanto tutte le macchine più grosse di una Renault 4 sono la spia del capitalismo più sfrenato e pernicioso.
Ha un'officina meccanica nella quale, smesso di lavorare sui semitoni, passa ai semiassi (ho un debito, per avere permesso la pubblicazione di questa battuta, con il chitarrista ritmico del nostro gruppo).
Ha una moglie, due figli e un amplificatore Marshall a valvole, che porta regolarmente a cena fuori due volte alla settimana in ristoranti di lusso , pagando il conto per entrambi, s'intende.
Il suo camioncino (rosso, of course) è il mezzo di cui ci serviamo in occasione delle nostre tourneè mondiali. per caricare tutta la strumentazione necessaria. Il Marshall, beninteso, in quei casi viaggia a fianco del guidatore, in posizione eretta e con la cintura rigorosamente allacciata. E sceglie lui la colonna sonora, inserendo personalmente i CD nel lettore. Nove volte su dieci, comunque, si ascolta The Cream of Clapton.
I look at the world and I noticed it's turning
While my guitar gently weeps..
With every mistake we must surely be learning
Still my guitar gently weeps...
Da piccolo amava zampettare per casa come gli uccelli di cortile (Yardbirds). Goloso da sempre di crema, possibilmente fresca (Fresh Cream, 1966), ha una personalità brillante e divertente, da cui il soprannome
di 'rompitristezza' (Bluesbreaker). Ha imparato a suonare la chitarra dal metodo didattico di Eric Clapton, per la cui bravura nel maneggiare la sei corde nutre una passione che rasenta la cieca fede (Blind Faith).
E' lui, quando si decide di inserire un pezzo in scaletta, che spinge sempre per trasformare il gruppo in una Slowhand Tribute Band anzichè perdersi, per citare testualmente, "...in cagate tipo Vasco o i Van Halen...". E' stato costretto una volta ad ascoltare Braido che faceva blues, e ancora ne è rimasto traumatizzato; lo si può notare quando una smorfia di disprezzo si disegna sul suo volto dal baffo sempre ben curato nel pronunciare la ormai celeberrima frase "...ah ma se senti Braido che fa blues...", lasciando intendere con questo che la fine del mondo è vicina se permettono anche ai caproni delle sei corde di rovinare in cotale guisa il genere musicale re-inventato da Slowhand.
Vive e lavora nella sua amata Pontecurone, terra di zanzare-tigri-coi-denti-a-sciabola e comunisti, così comunisti che hanno quasi preso a pietrate la Passat di mio fratello in occasione del primo concerto dei CZ, in quanto tutte le macchine più grosse di una Renault 4 sono la spia del capitalismo più sfrenato e pernicioso.
Ha un'officina meccanica nella quale, smesso di lavorare sui semitoni, passa ai semiassi (ho un debito, per avere permesso la pubblicazione di questa battuta, con il chitarrista ritmico del nostro gruppo).
Ha una moglie, due figli e un amplificatore Marshall a valvole, che porta regolarmente a cena fuori due volte alla settimana in ristoranti di lusso , pagando il conto per entrambi, s'intende.
Il suo camioncino (rosso, of course) è il mezzo di cui ci serviamo in occasione delle nostre tourneè mondiali. per caricare tutta la strumentazione necessaria. Il Marshall, beninteso, in quei casi viaggia a fianco del guidatore, in posizione eretta e con la cintura rigorosamente allacciata. E sceglie lui la colonna sonora, inserendo personalmente i CD nel lettore. Nove volte su dieci, comunque, si ascolta The Cream of Clapton.
I look at the world and I noticed it's turning
While my guitar gently weeps..
With every mistake we must surely be learning
Still my guitar gently weeps...
(solo - sung by Eric Patrick Clapton)
1 Comments:
Tagliente...di lennoniana abilità direi...questi bozzatti acidi e sarcastici...bisognerebbe raccoglierli e tenerli da parte. Fare lo scrittore no eh? ;)
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