23.12.05

Christmas time is here again

...E giunge così la fine di un altro anno. Natale è alle porte, ma non l'ho mai sentito così lontano. Le luci, i regali, tutti che si vogliono bene (per poi tornare a tirarsi i coltelli uno con l'altro a partire dal giorno dopo, ma questo è sempre stato così)...mai tutto questo mi è suonato così vuoto e falso, credo.
Sto perdendo a poco a poco tante cose. Il piacere di stupirmi per qualcosa di nuovo, la serenità che dall'altra parte mi danno le cose di tutti i giorni, proprio per il fatto che ci sono e ci saranno sempre. Ormai sono preso anche io nel vortice di mille cose più o meno utili da fare, e non mi fermo più a pensare. Addirittura ascolto poca musica, il che è terribile, a pensarci bene.
E quello che mi spaventa è che sto diventando sempre più indifferente a tutto. Succede una cosa? Bene. Non è successa? Pazienza. Che diavolo mi sta capitando?
Non ho più una vita sociale: a parte i due gruppi in cui suono, uno che mi entusiasma, l'altro che va un po' più a corrente alternata, non faccio più sport. Non esco quasi più di casa. Me ne sto solo davanti al computer a navigare in internet o a lavorare. Bella merda.
E mi sento stanco, svuotato. Ho tirato la carretta per tutto l'anno come un pazzo. E sto boccheggiando alla ricerca di un po' d'aria in queste vacanze. Partirò come al solito per la montagna, sperando di prendere dell'aria buona, di fare un poco di sci, di mangiare bere ridere e scherzare, magari di festeggiare l'anno nuovo con una babysitter polacca...No, meglio di no. L'esperienza dovrebbe insegnare.
E intanto intorno a me nascono bambini, la gente muore, anche in modo tragico, il mondo va a puttane e resto quasi indifferente a tutto.
Trovo soddisfazione e una dimensione più 'umana' solo nei viaggi che ogni tanto mi concedo. Andare anche solo per pochi giorni all'estero, come ai mercatini di Natale a Munchen, mi rigenera fisicamente e psicologicamente. Ma non posso mica viaggiare tutta la vita. A meno che non mi metta a giocare al Superenalotto e vinca 60 milioni di euro con una schedina da 80 centesimi. Il che non è esattamente la cosa più probabile del mondo.
Probabilmente sento il peso degli anni che invariabilmente mi schiaccia. Il prossimo sono trenta. Ormai dovrei essere un adulto. Lo sono, in effetti, salvo qualche bambinata. Ma mi sento un po' come sospeso in un limbo.
Come direbbe Snoopy, "E' passato un altro anno. Che cosa ho concluso in più rispetto all'anno scorso? Niente! Si può essere più coerenti?"
Beh, forse il quadro non è così nero come lo dipingo. Qualcosa in più rispetto all'anno scorso c'è stato: Ma sto invecchiando, e non mi ricordo più cosa...
The Sugarplumfairy, ecco cosa. Un sogno che porto dentro sin da ragazzino. Suonare e cantare i Beatles, non da solo al pianoforte, ma con chitarre, batterie, bassi e voci che si fondono meravigliosamente. E una serie di passi in quella direzione sono stati fatti. Speriamo di goderne i frutti nel 2006. Per intanto, è stata una soddisfazione vedere partire il progetto, vederlo crescere, suonare per la prima volta davanti a un pubblico...
Questa sera si chiude per me virtualmente il 2005, con le ultime prove dei Sugarplum. Spero sia una serata divertente, anche se non potrà eguagliare la magia di sabato scorso, quando intorno alle 11 e 30 ci siamo rinchiusi in sala prove a studiare armonie vocali beatlesiane, Fortunato ed io, mentre il tempo scorreva inesorabile senza che ce ne rendessimo conto.
Ho avuto, quando di colpo la magia si è interrotta alla domanda 'che ora è' (risposta: cazzo è l'una e mezza!) la sensazione di capire che cosa dovevano essere quelle notti in bianco allo studio 2 di Abbey Road. Trasportati dalla musica e dalle sensazioni che questa, formandosi tra le loro mani e nei loro strumenti, forniva, quattro ragazzi di Liverpool trascorrevano il tempo come in un sogno, un sogno che non doveva finire mai...
Se non fosse arrivata quella domanda, forse saremmo usciti dalla sala prove alle quattro, chissà....

Ecco, spero che quella magia, almeno quella, continui anche nel 2006. E siccome non so se scriverò ancora prima della mia partenza per le vacanze, abbruttito come sarò dall'alcool e da quantità industriali di cibo come in tutte le feste di Natale che si rispettino in questo opulento Occidente, lascio qui sul blog i miei propositi per l'anno nuovo.

Sento di dover recuperare un po' di quella innocenza perduta in questi ultimi anni. Non si tratta solo di fare un po' di più il coglione o lavorare di meno, è proprio una questione di mentalità. Vorrei poter guardare con un po' più di attenzione al mondo che mi circonda, pur cercando di mantenere una sorta di ironico distacco. Vorrei poter vivere in modo più...lennoniano. Non nel senso di essere ricco sfondato e passando il tempo a drogarmi, bere, trombare e scrivere canzoni meravigliose (oddio, capitasse...non mi farebbe tanto schifo...droga esclusa si intende).
Nel senso che John indicava in una canzone del 1966. Guardare le persone e pensare che sono pazze, perchè corrono ovunque a grande velocità, sino a scoprire che non c'è bisogno... Tenere un occhio sul mondo che passa davanti alla mia finestra, e prendermi il mio tempo.
E, beninteso, dopo aver preso il mio tempo a guardare il mondo, darmi da fare, nel mio piccolo, per cambiarlo. Perchè ormai sono adulto. E se resto troppo fermo a poltrire mi cresce ancora la pancia.

Buone feste a tutti.

...Christmas time is here again,
Christmas time is here again,
Christmas time is here again,
Christmas time is here again...

8.12.05

Happiness is a warm gun

Certe mattine ti alzi e ce l'hai con il mondo.
Certe mattine ti alzi e vorresti uccidere il primo che incontri, giusto per sfogare la tua rabbia.
Certe mattine ti alzi e vorresti uccidere una particolare persona, senza un motivo particolare.
Anche in questi casi, il 99,9% delle volte, qualcosa ti trattiene. E te ne resti incazzato come una bestia, ma non muovi un dito e non uccidi nessuno.
Nello 0,01% dei casi, però, capita che ti alzi e uccidi veramente una persona.
Questo può capitare in qualunque momento, e a qualunque persona.
E i giornali dedicano un trafiletto più o meno lungo al fatto, a seconda dell'importanza della notizia.

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Qualche tempo fa un vecchietto di ottanta e spingi anni uccise la moglie a coltellate. Motivo: non erano d'accordo sul programma TV da guardare. Cinque righe sul giornale. In altre occasioni, più gravi indubbiamente, quasi mezzo giornale pubblica i resoconti di uccisioni di massa, fatte con le armi più disparate. Dalla pistola all'auto-bomba. All'uomo-bomba, anche.
In altre occasioni ancora, si occupa mezzo giornale anche se è una sola persona a morire in questo modo, perchè era ricca e famosa, o potente. Come quando a Dallas morì un importante personaggio politico, membro di una...Dynasty (passatemi la battuta, tanto per stemperare i toni) molto importante.

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Non so quanto spazio sui giornali venne occupato venticinque anni fa quando le agenzie di stampa batterono una certa notizia. Ero piccolo, avevo quattro anni e non avrei comunque capito.
Eppure quel giorno era un giorno come tanti altri.
Una notizia di cronaca nera come tante altre già passate nei giornali di tutto il mondo e come ne sarebbero passate tantissime, più o meno simili, negli anni a venire.
Quel giorno di venticinque anni fa, una persona si è alzata con la voglia di uccidere un'altra persona, e lo ha semplicemente fatto.


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'Felicità è un cucciolo caldo', sentenziava Charles Schulz in una celebre strip di Charlie Brown nel 1960.
Ho un cane e tre gatti a casa, e devo dire che quando alla sera mi si accucciano ai piedi, in quest freddo inverno del 2005, il tepore che emanano, unito all'affetto che provano nei miei confronti mi rendono in effetti felice.

'Felicità è una pistola calda', sentenziava un famoso cantante di un famoso gruppo musicale solo otto anni dopo.Di questo non ho esperienza diretta, quindi non posso giudicare. E' anche possibile, in effetti.
Ma immagino che in questo caso la felicità dipenda solo da quale parte della pistola ti trovi.

...When I hold you in my arms
And I feel my finger on your trigger
I know nobody can do me no harm
Because happiness is a warm gun, momma
(Bang bang shoot shoot)...

PS : pensandoci bene, in effetti il famoso cantante aveva anche indicato da quale parte della pistola si trovasse la felicità. Peccato che lui fosse dall'altra, quel giorno. Peccato davvero.