30.11.04

Don't bother me

Sto poco bene. Ossa che dolgono, fronte calda, brividi freddi, mal di testa, sensazione di grattino in gola...insomma tutti i sintomi della solita influenza stagionale. Ma allo stato attuale non posso permettermi di stare a casa. Una serie di incombenze lavorative inderogabili mi costringono a imbottirmi di Zerinol, indossare un pile e affrontare la pioggia e il freddo intenso di questi giorni.
Ecco una delle maledizioni di essere adulti...non puoi nemmeno goderti in santa pace tre giorni di influenza standotene rintanato sotto le coperte, leggendo libri e bevendo litri di tè caldo, con i premurosi genitori pronti a esaudire ogni tuo desiderio e ad accorrere solleciti al primo colpo di tosse...
Naturalmente tutto questo influisce sul mio umore. Che è nerissimo. Domani un'ora di autobus per firmare un contratto (roba da 10 minuti di orologio,ma intanto parte una intera mattina) e poi si torna in ufficio sino alle 17, come minimo.
Ah, e naturalmente stasera devo portare fuori il cane. E anche domani mattina. E anche domani sera.Già, sono i miei 'turni' democraticamente stabiliti in famiglia. Sette del mattino e dieci di sera. Tutti i giorni. E se per caso una sera me ne vado in giro, che so, ad esempio col mio inseparabile compagno di rock e gioiose libagioni alias TPO, scatta subito la frasetta maligna del tipo "...quindi stasera tocca a noi portarla....".
Che mi dà sui nervi in un modo incredibile.

..But till she's here please don't come near,just stay away
I'll let you know when she's come home,
Until that day
Don't come around, leave me alone, don't bother me.

29.11.04

Rain

Questa notte mi sono svegliato di colpo e ho sentito la pioggia picchiettare sui tetti. Sono rimasto ad ascoltarla per qualche minuto, e ho lasciato vagare la mia mente...mi sono chiesto come mai la pioggia renda, quasi automaticamente, tutto più triste. Classici quesiti filosofici delle due del mattino,ovviamente. Ma questa mattina, la risposta mi è quasi inconsciamente arrivata. Mi sono svegliato di malavoglia e il mio umore non era dei migliori. Ho guardato fuori dalla finestra. Le tegole dei tetti erano lucide, il cielo del solito uniforme color grigio, e le pareti delle case accanto avevano assunto di colpo un tono più cupo. La gente passeggia avvolta in piumini di pece e impermeabili di nebbia...ho improvvisamente avvertito la mancanza del colore...sembra di vivere in un film in bianco e nero.
Eppure ripenso ad alcuni momenti del mio ultimo viaggio in Islanda...uno dei posti più belli che ho visto era un faro, a picco sul mare. Il cielo era grigio, le spiagge intorno a noi erano di sabbia nera, pioveva e un vento gelido mi sferzava il volto. Eppure non ero triste nè di cattivo umore...e mi riecheggia ancora nelle orecchie il rumore delle onde che si frangono sulla scogliera,ed io osservavo il tutto come soggiogato dalla maestosità della natura, pensando : Se in un posto così ci fosse il sole, perderebbe tutto il suo fascino. Ero pienamente convinto di questo. Ma il tempo era merdoso esattamente allora come oggi. Ed ecco che ho trovato la risposta al mio quesito filosofico delle due del mattino....
Non è la pioggia a rendere tutto più triste. E' la nostra mente.
Trovata questa risposta,come per un riflesso condizionato, ho sorriso.


...Can you hear me
That when it rains or shines
It's just a state of mind...



27.11.04

Nowhere man

Alla fine mi sono deciso...mi sono sempre chiesto...perchè tenere un blog? Perchè il mondo sappia i c###i tuoi? Mania di grandezza? Senso di solitudine e desiderio di confessarsi quindi con gli altri?Forse un mix di tutto questo? fatto sta che ora ci provo anche io...e vedo quali sensazioni mi offre.
Bene, forse dovrei presentarmi...mi ritengo un tipo qualunque, con i suoi pregi e i suoi difetti,un inguaribile romantico disincantato autoironico, perennemente alla ricerca di stimoli e interessi. Mi piace molto viaggiare, leggere e ascoltare la musica. Preferibilmente rock, ma sono abbastanza aperto a 'sperimentazioni' in altri terreni. Ho una passione smisurata per i Beatles, al punto che il titolo di questo post(e anche il sito del blog, pure con un piccolo gioco di parole) cita una delle loro più belle canzoni. E in fondo ci sono dei momenti in cui effettivamente mi sento un uomo inesistente. Una sorta di personaggio dei cartoni animati. Un piccolo Charlie Brown. Con la testa un po' meno rotonda, ma quasi lo stesso numero di capelli.

...Doesn't have a point of view
Knows not where he's going to
Isn't he a bit like you and me?...

26.11.04

Eccomi qua...

...a cimentarmi nell' n-esimo tentativo di lasciare un'impronta di me nel mondo, dopo innumerevoli diari iniziati,abbandonati e dati alle fiamme.Riuscirà il nostro eroe a combinare qualcosa,stavolta?Mhmmm...se lo conosco bene.....no.