11.11.05

She said she said

Un altro mese è passato. Lavoro. Tanto lavoro. Poca musica, Sugarplumfairy niente, almeno fino a che si chiuderà il congedo per maternità del nostro ex-puerpero chitarrista (ex nel senso di puerpero, non nel senso dil chitarrista). Si è fatto un po' di lavoro per quanto riguarda i CZ. Anzi, ex-CZ. Non abbiamo ancora un nome, c'è chi propende per SOLOROCKPUNTOCOM, chi per ANFITEATRO FLAVIO in omaggio al nostro grandissimo (sic) tastierista, chi per un ironico CASADEI LO FACCIA LEI, più che un nome un manifesto programmatico.

E ora un piccolo spazio alla poesia.

Son qui davanti alla tastiera.
Mattina e sera.

Quella di prima era una rima.
Quella di adesso non la è di certo.
Quella di dopo farla è di uopo*

*eliminossi l'apostrofo per ragioni puramente metriche

Bene. Mi sembra sia tutto. E non ho bevuto un goccio di alcol. Infatti quando sono sbronzo inizio a dissertare dottamente di Schopenauer e Kierkegaard.

Concludo dedicando questo delirante coacervo di castronerie ondeggianti pericolosamente in un limbo sospeso tra la stream of consciousness e i lennonismi più astrusi, nonchè questa canzone che funge da titolo al summentovato coacervo al povero blogghino che solingo non riceve più mie nuove da un buon mesetto...
Coraggio! Non ti ho abbandonato. Quando questo periodo un po' merdoso e di calcificazione neuronale si sarà esaurito ti farò tornare agli antichi splendori!
Non resterà inascoltato ancora a lungo il grido di dolore che affranto mi vai lanciando dalle righe di chiusura qui in basso!!!

She said...
I know what is like to be dead...
I know what is it to be sad...
And you're making me feel like I've never been born...