2.12.04

Paperback writer

Tutti noi, almeno credo, hanno, in una fase della loro vita, pensato di scrivere un romanzo, o comunque un'opera letteraria, magari con un 'attacco' indimenticabile, un po' come il famoso 'Era una notte buia e tempestosa' di Snoopy. Io personalmente, nel corso della mia modesta e sonnacchiosa esistenza, ho iniziato almeno due o tre romanzi, un poema epico, una parodia dei Promessi Sposi, un paio di diari di viaggio, una raccolta di aneddoti relativi alla mia compagnia della montagna e una trentina circa di poesie di varia...metratura, dagli endecasillabi sciolti al verso libero. Ah, e naturalmente ho anche provato a scrivere qualche canzone (rigorosamente in inglese, perchè in italiano mi verrebbero ancora più schifose). Di questa mole di carta, poco rimane. La gran parte è stata data alle fiamme, quello che resta è gelosamente conservato in un documento elettronico, e lì rimarrà vita natural durante.
Questi 'fallimenti', ancora una volta, mostrano come la mia proverbiale incostanza abbia avuto il sopravvento sulla mia flebile forza di volontà . . .
Spero solo di non dover essere costretto, in un futuro lontano, a fare come Bastian ne La storia infinita** (il romanzo, non il film). Altrimenti . . . sono in guai seri. Anche se tutto sommato potrebbe essere un contrappasso 'piacevole'.

Un'ultima considerazione su questo spazio informatico...nelle mie intenzioni questo blog dovrebbe essere una sorta di Zibaldone leopardiano (sono un ragazzotto di poche pretese) riadattato ai tempi di oggi. Niente carta, cioè, ma solo bit che viaggiano per l'etere spandendo atomi della mia stupidità e della mia follia per la Rete. Un po' come, restando in ambito Peanuts, quando Lucy inizia a scrivere una biografia su Beethoven, trasformando i frequenti mali di stomaco di cui il grande compositore soffriva in un più "moderno" gomito del tennista.


...Dear sir or madam, will you read my book
It took me years to write, will you take a look?...

**Per chi non fosse interessato a leggere il libro (che personalmente consiglio, anche se il genere fantasy può non piacere a tutti), spiego brevemente qual è la 'penitenza' che Bastiano deve scontare. Per uscire da Fantàsia, il giovanotto deve portare a termine tutte le storie che ha creato, ma il libro è zeppo di frasi che recitano 'Ma questa è un'altra storia, e la si dovrà raccontare un'altra volta'. E tutte queste ulteriori storie sono in un certo senso una 'sua' creazione, in quanto sono generate dalle sue azioni, dalle sue parole o anche dalla sua mera presenza nel racconto. Un po' come se doveste scrivere una biografia di tutti i vostri amici che avete incontrato nella vostra vita, e contemporaneamente, anche la biografia di tutte le persone che ciascuno dei vostri amici conosce oltre a voi, e così via.